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Tavolini

Più di un semplice complemento d’arredo, il tavolino è un elemento che arricchisce un ambiente con funzionalità e stile. Che si tratti di un tavolino da salotto, da appoggio o di un modello multifunzionale, il suo ruolo è quello di completare l’arredamento con un equilibrio tra praticità ed estetica. Oltre alla loro funzione pratica, i tavolini contribuiscono a definire lo stile dell’ambiente, aggiungendo un tocco distintivo e valorizzando l’arredamento circostante. Possono essere scelti in coordinato con sedute e complementi, per creare un insieme armonico, oppure in contrasto, diventando elementi di spicco all’interno dello spazio. La varietà di materiali, forme, dimensioni e colori consente di trovare il modello ideale per ogni contesto, dal living agli ingressi, dagli studi professionali alle terrazze.

Tavolini: design e funzionalità per ogni ambiente

Tradizionalmente, i tavolini svolgono la funzione di superfici di appoggio in aree giorno, ambienti contract o zone d’attesa. La loro collocazione è spesso strategica per creare punti di aggregazione o per enfatizzare la fruizione di divani e sedute. Tra le molteplici destinazioni d’uso, nei contesti residenziali, il salotto è senza dubbio l’ambiente in cui il tavolino assume un ruolo centrale. Posizionato tra i divani o di fianco a una poltrona, con altezze standard comprese tra i 30 cm e i 50 cm, il tavolino da salotto diventa un punto d’appoggio per lampade, vasi, riviste e oggetti decorativi. A seconda dello spazio disponibile, si può optare per un unico tavolino dalle proporzioni importanti oppure creare composizioni più dinamiche, accostando modelli di diverse altezze e forme. Oltre all’estetica, la funzionalità gioca un ruolo fondamentale. I tavolini con vassoio, ad esempio, permettono di servire snack e aperitivi con praticità, mentre quelli con ripiani o cassetti integrati offrono soluzioni contenitive discrete e utili. 

La versatilità dei tavolini li rende perfetti non solo per il living, ma anche per altre zone della casa e per contesti contract. Nell’ingresso, ad esempio, un tavolino con vano contenitore diventa un comodo svuotatasche per riporre chiavi e piccoli oggetti, mentre un modello più decorativo può accogliere fotografie e complementi d’arredo. Negli uffici e nelle aree di attesa, i tavolini svolgono una funzione pratica ed estetica. I tavolini con portariviste integrato, ad esempio, sono perfetti per organizzare giornali e cataloghi, offrendo agli ospiti un punto d’appoggio ordinato e accogliente. Nei contesti contract, come hotel, lounge e spazi retail, i tavolini completano l’arredo con eleganza, fungendo da pratici elementi di supporto senza ingombrare eccessivamente. Anche negli spazi outdoor, il tavolino è un complemento indispensabile per godere al meglio di terrazze, balconi e giardini. Associato a sedute e divanetti, un tavolino da giardino diventa punto di riferimento per momenti di convivialità all’aperto, sia per un aperitivo informale che per una serata rilassante.

Forme, altezze e materiali: come scegliere un tavolino

La forma e le dimensioni del tavolino ne influenzano la funzionalità. I tavolini rotondi, compatti e privi di spigoli, risultano perfetti per ottimizzare gli spazi e favorire un layout fluido, particolarmente indicato per ambienti familiari. I tavolini rettangolari e quadrati, grazie alle loro linee definite, si inseriscono armoniosamente nelle composizioni d’arredo, offrendo ampie superfici d’appoggio. In virtù dell’evoluzione del design contemporaneo, sul mercato si riscontrano anche tavolini dalle forme irregolari, organiche e a composizione multipiano.

L’altezza del tavolino è un altro elemento fondamentale. Un tavolino basso, che si integra con la linea dei divani, enfatizza il carattere accogliente di un ambiente e crea un effetto rilassato e informale. Al contrario, un tavolino alto può essere utilizzato per angoli lettura, ingressi o ambienti di passaggio, dove si trasforma in un punto focale funzionale e decorativo.

Il materiale con cui è realizzato il tavolino influisce sulla percezione dello spazio e sulla resa estetica dell’ambiente. Un tavolino in legno è una scelta trasversale che si adatta sia agli interni classici che moderni. La scelta di una finitura naturale esalta le venature e il calore materico, mentre le versioni laccate o con tinteggiature scure assumono un aspetto più raffinato e contemporaneo. Il metallo, grazie alla sua lavorabilità, permette di creare strutture leggere e geometriche, che possono essere essenziali o elaborate. La finitura di un tavolino in metallo può spaziare da cromature lucide a verniciature opache e materiche, con una palette di colori che va dai toni neutri alle sfumature più audaci. Il vetro, con la sua trasparenza, conferisce leggerezza visiva e valorizza la luminosità degli ambienti. Ideale per arredamenti moderni, un tavolino in vetro è spesso abbinato a basi in metallo o legno per un interessante contrasto materico. Infine, i materiali compositi e innovativi, come il gres porcellanato e le resine, offrono resistenza e versatilità, con superfici effetto marmo, cemento o texture inedite, capaci di inserirsi con eleganza in contesti di design.

Tavolini icona. Capolavori del design tra passato e presente

Nel panorama del design, alcuni tavolini hanno acquisito lo status di icone, diventando simboli di epoche e movimenti stilistici. Tra i più celebri del XX secolo spicca il Noguchi Coffee Table, progettato nel 1944 da Isamu Noguchi per Vitra. Composto da un piano in vetro poggiato su due elementi in legno curvato che si incastrano tra loro, questo tavolino è una sintesi perfetta tra scultura e funzionalità, espressione del design organico dell’autore. Un altro classico intramontabile è il Tavolino B 97 di Thonet, risalente agli anni ’30. Caratterizzato da una struttura in tubolare d’acciaio curvato, che permette di inserirlo parzialmente sotto un divano o una poltrona, questo modello è un perfetto esempio di razionalismo e leggerezza funzionale, con una versatilità che lo rende attuale ancora oggi. Negli anni ’50, il design nordico si distingue con il Trienna Table, disegnato da Ilmari Tapiovaara per Artek. La sua forma esagonale e la struttura in legno impiallacciato evidenziano la ricerca su geometrie essenziali e materiali naturali, principi cardine del design scandinavo.

Dello stesso periodo è il Tavolino con ruote di FontanaArte, progettato nel 1980 da Gae Aulenti. Si tratta di un modello quadrato con un robusto piano in vetro spesso 15 mm, sorretto da quattro grandi ruote industriali, un dettaglio che trasforma un elemento apparentemente semplice in un pezzo di design dallo stile inconfondibile. Altro grande esempio di design italiano è il Cicognino, creato da Franco Albini nel 1953 e oggi prodotto da Cassina. Questo tavolino in legno dalle linee essenziali si distingue per il suo caratteristico supporto a tre gambe, con un’asta che si prolunga verso l’alto a formare una sorta di manico, da cui deriva il nome evocativo.

Tra gli esempi più audaci del design radicale degli anni ’70, il tavolino Quaderna di Superstudio per Zanotta è un manifesto dell’anti-design. Con la sua struttura geometrica interamente rivestita da una griglia bianca e nera, rompe gli schemi estetici tradizionali, ponendosi a metà strada tra architettura e complemento d’arredo. Nello stesso decennio, Zanotta introduce anche il Chichibio, un portaoggetti e portatelefono firmato da Ettore Sottsass. Il suo design ironico e giocoso, con una struttura essenziale e una piccola superficie d’appoggio, riflette la filosofia progettuale del designer, sempre orientata verso la sperimentazione e il colore.

Passando ai modelli più recenti, il tavolino Tetris di De Padova è un esempio di modularità applicata all’arredo. Grazie ai suoi piani in MDF di diverse altezze e dimensioni, offre la possibilità di creare composizioni personalizzate, adattandosi a diverse esigenze e contesti abitativi. Il tavolino Fat Fat di Patricia Urquiola per B&B Italia, lanciato nel 2014, reinterpreta la funzione tradizionale del tavolino con un design essenziale e un vassoio amovibile che ne aumenta la versatilità. Un altro esempio di equilibrio tra estetica e sperimentazione è il tavolino Bell di Sebastian Herkner per ClassiCon, presentato nel 2012. La combinazione tra la base in vetro soffiato e il piano in metallo crea un contrasto materico raffinato, esaltando la qualità artigianale della lavorazione. Tra i modelli più innovativi degli ultimi anni, il tavolino Element di Tokujin Yoshioka per Desalto si distingue per la sua struttura scultorea e il concetto di equilibrio dinamico. La base inclinata e il piano in materiali tecnologici sfidano la percezione della gravità, trasformando il tavolino in un oggetto d’arte funzionale. Infine, il tavolino Shimmer di Patricia Urquiola per Glas Italia, con il suo vetro multicolore cangiante, rappresenta un’evoluzione nell’uso dei materiali trasparenti. Grazie a speciali trattamenti di rifrazione della luce, la superficie cambia tonalità a seconda dell’angolazione e dell’intensità luminosa, portando un nuovo livello di espressività nell’arredo contemporaneo.

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