Foscarini è un’azienda italiana di lampade di design fondata a Murano (Venezia) nel 1981. Il legame con il territorio è evidente fin dal nome, un omaggio all’omonima famiglia patrizia veneziana e si sostanzia nella realizzazione di lampade in vetro, dapprima pensate per il contract ma presto affiancate da lampade decorative, che diventano, in poco tempo, il core business dell’azienda. Nel 1988 Foscarini viene rilevata da Carlo Urbinati e Alessandro Vecchiato, che ne determineranno il successo chiamando a collaborare designer italiani e internazionali: i primi risultati sono l’applique Wassily on the wall, progettata da Adam Tihany e Joseph Mancin nel 1986 e la lampada da tavolo Lumiere, disegnata nel 1990 da Rodolfo Dordoni. Seguono Orbital di Ferruccio Laviani, e Havana di Joseph Forakis, lampada in polietilene che segna l’esplorazione di Foscarini con materiali diversi dal vetro, e il suo trasferimento sulla terraferma, a Marcon, nella provincia Veneta. Tra le lampade più note di Foscarini ci sono Caboche di Patricia Urquiola ed Eliana Gerotto, Twiggy e Tress di Marc Sadler, Gregg di Ludovica e Roberto Palomba e Le Soleil di Vicente Garcia Jimenez. Nei suoi oltre trentacinque anni di storia, Foscarini ha ricevuto due Compassi d’Oro: nel 2001 per le lampade Mite e Tite di Marc Sadler e nel 2014 per la rivista “Inventario – Tutto è progetto”. Oggi Foscarini conta sulla presenza in 2800 negozi multimarca in oltre ottantotto Paesi nel mondo e su due showroom, Foscarini Spazio Soho a New York e Foscarini Spazio Monforte a Milano. A maggio 2022 Foscarini ha acquisito il 90 per cento dell’azienda tedesca Ingo Maurer GmbH.
Lumiere, la lampada icona di Foscarini
Lumiere di Rodolfo Dordoni è il primo grande successo di Foscarini: una lampada da tavolo in cui si incontrano il vetro soffiato di Murano del paralume e il metallo pressofuso del treppiede. Le forme si ispirano a quelle della classica abat-jour, rieditate in un oggetto nuovo e dalla grande personalità, oggi disponibile in due formati e nella versione da terra. Nel 2020, in occasione dei suoi trent’anni, la Triennale di Milano le ha dedicato la mostra “Anni Luce. Lumiere’s journey through 25 years of history”, curata da Michele Calzavara ed Elisa Ossino. “In un momento di estrema incertezza come quello che stiamo vivendo oggi, in un'altra 'rottura' della storia, Lumiere continua a resistere al tempo, anche ai momenti più difficili, e a illuminare le nostre case” ha ricordato Calzavara in quell’occasione. “È un atteggiamento leggero, ottimista, che guarda al futuro, con cui Lumiere ci ha accompagnato negli ultimi 30 anni. Con tutta probabilità, questa lampada allungherà il suo viaggio anche nei prossimi 30 anni, con la stessa puntuale presenza – e anche noi, nel mondo del design di cui tenacemente facciamo parte, continueremo il nostro cammino”.
Foscarini e i designer della luce
La collezione Foscarini si declina in oltre sessanta famiglie di lampade, realizzate con più di venti materiali diversi e disegnate da oltre trenta designer. Tra questi, oltre a Rodolfo Dordoni ci sono Andrea Anastasio, autore delle lampade Filo, Madre e Gioia; Atelier Oï, cui si deve la paternità di Allegro e Allegretto; Defne Koz con Circus; Eugeni Quitllet, che firma Satellight; Ferruccio Laviani, designer di Dolmen, Orbital, Tuareg e Tobia; Giulio Iacchetti con Magneto; Ionna Vautrin con Couchin; Jean-Marie Massaud con Solar; Luca Nichetto, con Plass e Kurage; LucidiPevere con Aplomb e Arumi; Ludovica + Roberto Palomba, con Gem, Gregg, Rituals, Birdie e Soffio; Marc Sadler con Mite, Tress e Twiggy; Patricia Urquiola con Caboche; Tom Dixon con Lightweight; Werner Aisslinger con Behive. A questi progettisti si affiancano alcuni critici coinvolti da Foscarini nei propri progetti editoriali: nel 2010 nasce “Inventario – Tutto è progetto”, ideato e diretto da Beppe Finessi e pubblicato da Corraini, seguito nel 2017 dal volume “Fare Luce” – una raccolta di contributi che affrontano il tema della luce dal punto di vista dell’architettura, del design, dell’arte e delle discipline umanistiche – e dal progetto Maestrie, declinato in un libro, un’installazione e una serie di cortometraggi.